Teatro

Gabriele Lavia al LAC con “Il berretto a sonagli” di Pirandello

“Il berretto a sonagli” diretto da Gabriele Lavia. © Tommaso La Pera

Versatile protagonista della scena teatrale e non solo, Gabriele Lavia è regista e protagonista de Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, un testo amaro, comico e crudele, specchio di una società “malata di menzogna”. Lo spettacolo andrà in scena al LAC, martedì 24 e mercoledì 25 gennaio alle ore 20.30.

Lavia, tra i più appassionati ed efficaci interpreti dei testi pirandelliani, si cala nei panni dell’umile scrivano Ciampa, che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo matrimonio infelice. La signora Beatrice Fiorica vuole denunciare al delegato Spanò il tradimento di suo marito con la giovane moglie del suo maturo scrivano Ciampa, che sa ma tace purché gli venga salvato l’onore. Beatrice fa scoppiare lo scandalo e tutta la famiglia le è ostile; Spanò cerca di far apparire che non c’è stato alcun tradimento. Dopo una serie di vicende, la donna viene persuasa a pensare che, per il bene di tutti, sia meglio recitare il ruolo della pazza facendo credere di essersi immaginata il tradimento.

Grazie ad uno sguardo lucido e attualissimo, Il berretto a sonagli ci svela le ipocrisie e le superficialità che regolano la nostra vita. Pirandello scrive questa commedia nel 1916, in siciliano, per l’attore Angelo Musco; nel 1918 ne completa la versione in italiano che verrà rappresentata cinque anni dopo dalla compagnia di Gastone Monaldi. «Non c’è dubbio – ha dichiarato Lavia – che in siciliano questa “commedia nerissima” sia più viva e lancinante. Noi faremo una mescolanza tra la “prima” e la “seconda” versione di questo specchio di una umanità che fonda la sua convivenza civile sulla menzogna. La verità non può trovare casa nella società umana. Solo un pazzo può dirla… Ma tanto, si sa “…è pazzo!”. Così la signora Beatrice Fiorica ha svelato la verità e ora “deve” civilmente, socialmente, essere pazza».

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