Letteratura

I finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023

I dieci libri finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023, nelle tre diverse categorie 6+, 8+ e 11+.

Sono stati svelati, al Teatro Comunale Vittorio Emmanuele di Benevento, i libri finalisti dell’ottava edizione del Premio Strega Ragazze Ragazzi nelle tre categorie di concorso: 6+, destinata ai lettori dai 6 ai 7 anni; 8+, dagli 8 ai 10 anni; 11+, dagli 11 ai 13 anni. Hanno dato l’annuncio Alessandro Barbaglia e Nadia Terranova, vincitori rispettivamente del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020 e 2021, nella categoria 8+. In apertura il vicepresidente di Strega Alberti Benevento Andrea D’Angelo e il direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci Stefano Petrocchi hanno ricordato Ernesto Ferrero, recentemente scomparso, ed il suo importante contributo al Premio Strega, che vinse nel 2000 con il libro N., dedicato a Bonaparte.

I riconoscimenti saranno assegnati il 7 dicembre alle ore 14.00 all’Auditorium del Centro Congressi La Nuvola – Più libri più liberi da una giuria composta da 259 scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia e all’estero. Nel caso in cui l’opera più votata sia in traduzione, è previsto un premio di pari entità per il traduttore, offerto da BolognaFiere.

Queste le opere selezionate da Comitato scientifico, presieduto da Giovanni Solimine, con le rispettive motivazioni:

Matthew Cordell, Ugo e Poppy. Così diversi, così amici!, tradotto da Sara Ragusa (Terre di Mezzo). Lo schema classico degli amici con caratteristiche antitetiche è qui rivisitato in modo felice, con un segno grafico vignettistico che crea un’atmosfera narrativa divertente e con un ritmo del racconto ben dosato nei momenti e nelle pagine in cui i protagonisti crescono insieme nell’accettazione dell’altro, nella conoscenza reciproca, nella scoperta delle differenze e nel costante supporto, cioè nella costruzione di un’autentica amicizia.

Claire Lebourg, Le vacanze di Bris, tradotto da Mario Sala Gallini (Babalibri). In una sapiente composizione di parole e illustrazioni dotate di un’incantevole tavolozza cromatica, nonché di grazia, ritmo e dinamismo, le vicende del piccolo nudibranchio comprendono l’arrivo di un ospite sconosciuto e altre piccole sorprese e avventure di amicizia mai scontate. Il registro è surreale, tenero e poetico, il respiro della narrazione ricorda i classici. La misura del racconto, diviso in piccoli capitoli, è perfetta per essere fruita fin dalla prima infanzia e per le prime letture autonome.

Silvia Vecchini, Jole, illustrato da Arianna Vairo (Topipittori). La vita di Jole è scandita da piccoli adorabili riti quotidiani celebrati soprattutto in casa della nonna: piante, animali, oggetti, cibi preferiti, tenerezze affettive. Improvvisamente, per un banale incidente, tutto si interrompe e questo straordinario rapporto intergenerazionale diventa un salto nel buio. La strada di casa, per Jole, non è più riconoscibile e si trasforma in un rito iniziatico dove le paure e i fantasmi vengono gradualmente oggettivati. Guardare le cose da un altro punto di vista aiuta la piccola protagonista a ritrovarsi e a ritrovare il dialogo rassicurante con sua nonna. Le parole di Silvia Vecchini, sempre sorvegliate e insostituibili, e i colori accesi di Arianna Vairo accompagnano il lettore in un percorso conoscitivo che si snoda fra l’alto e il basso, la presenza e l’assenza, la vicinanza e la lontananza.

Nicola Cinquetti, L’estate balena (Bompiani). Un piccolo grande romanzo di formazione dove i temi e i motivi dello stupore, dell’attesa, della relazione, della solidarietà, dell’amicizia, della sfida, dell’ascolto e della visione si intrecciano attorno alle giornate assolate di un ragazzino che vede la vita cambiare, sia quella attorno a sé sia quella dentro di sé. Un Agostino dei nostri tempi impegnato nel difficile equilibrismo fra sogno (trasognamento) e realtà, velocità e lentezza, urgenza e pazienza. Nicola Cinquetti ci regala pagine di vera poesia, dove uno sguardo e un gesto, così come tutte le piccole cose che li determinano, hanno le caratteristiche di un’impronta indelebile lasciata su tutta l’esistenza.

Inés Garland, Lilo, illustrato da Maite Mutuberria, tradotto da Francesco Ferrucci (uovonero). In questa storia di amicizia, empatia e cyberbullismo è ancora una volta il mondo animale a interrogarsi sul comportamento degli esseri umani. Lilo è un cane buffo e tenero che conosce Emi e si diverte con lei da quando era cucciolo. Ma, una volta cresciuta, la bambina ha smesso di giocare con lui, preferendogli il cellulare e il computer. La preadolescenza di Emi è anche segnata da incomprensibili forme di isolamento e da molte lacrime. È così che Lilo decide di scoprire il motivo di questo improvviso cambiamento. Anche grazie all’aiuto di altri animali del vicinato, il cane riesce a indagare a fondo ciò che sta accadendo, svelando una realtà sconcertante. Lo stile ironico e lieve di Inés Garland e le trasparenze delle illustrazioni di Maite Mutuberria favoriscono l’accesso a temi e motivi niente affatto facili, tipici della società contemporanea.

Tiziana Roversi, Fate la pace! San Francesco in Piazza Maggiore, illustrato da Angelica Stefanelli (Minerva Edizioni). Vivace, affascinante, imprevedibile come il suo protagonista, questo breve romanzo dedicato a Francesco D’Assisi ne restituisce alcuni fondamentali tratti di personalità, mentre ne ricostruisce la vicenda storica. Rivoluzionario, coraggioso, imprendibile, Francesco emerge nel racconto di Tiziana Roversi, e nelle belle illustrazioni di Angelica Stefanelli, con tutto il carisma di un profilo complesso, come un giovane che corre il rischio di cambiare il proprio destino guidato dal desiderio di cambiare il mondo. La sua visione prende forza e concretezza nella dimensione della comunità: Francesco è sempre insieme ai propri coetanei e alle proprie coetanee nelle crisi, negli errori e nei cambiamenti.

Anna Taraska, Storia di Punto ed Errore, illustrato da Daria Solak, tradotto da Raffaella Belletti (Mondadori). La scrittura elegante, misurata, essenziale, eppure visionaria, di questo romanzo invita i lettori all’esplorazione di un territorio astratto, o meglio concettuale, trattandosi del paesaggio costituito dai segni della scrittura attraverso le righe di diversi quaderni. Tratto caratterizzante è la presenza costante dell’illustrazione che si combina in modo sorprendente con il testo, per impaginazione e proposta grafica, nel seguire e far da contrappunto ai protagonisti Punto ed Errore nelle loro peripezie. Anche per questo, nel libro rivivono echi rodariani e munariani per un volume intelligente e colto che nelle mani dei bambini e delle insegnanti produrrà infinite avventure di lettura, scrittura, gioco, fra scoperta ortografica, invenzione figurativa e visione letteraria.

Rachelle Delaney, Le stelle secondo Clara, tradotto da Alice Casarini (Terre di Mezzo). Per Clara, che vuole prendere le distanze da sua madre, diventare grande vuol dire scegliere un’altra strada rispetto a intrugli, magia e strane credenze. Quella strada è la scrittura, concretamente rappresentata dal giornalino della scuola: una grande occasione per essere accettata dagli altri. Che fare, però, se ti viene chiesto di scrivere non la realtà ma una cosa balzana come gli oroscopi? Un romanzo divertente, profondo e non scontato sul fatto che crescere significa sì differenziarsi, ma non per forza appiattirsi sugli opposti. E dubitare di tutte le certezze, anche le nostre, non può che portare a guardare anche gli affetti con occhi diversi e più maturi.

Dan Gemeinhart, L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise, tradotto da Aurelia Martelli (EDT-Giralangolo). Intenso, commovente e ricco di umanità, L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart dispensa senza indugi sorrisi e lacrime, sorprese, generosità, curiosità. Attraverso un lunghissimo e stancante viaggio, metafora di una crescita interiore, Coyote e suo padre Rodeo incontrano personaggi inaspettati, tutti con il loro pesante bagaglio di storie da raccontare. E, come spesso magicamente accade, da questo naturale intreccio di relazioni si dipanano i nodi della crisi, quelli tangibili del dolore. E se ne esce trasformati o, meglio, intimamente guariti.

Eirlys Hunter, La gara dei cartografi, illustrato da Kirstin Slade, tradotto da Francesca Novajra (La Nuova Frontiera Junior). Un romanzo originale e appassionante che sa declinare tantissimi toni e generi narrativi, dal comico al sentimentale, dal giallo al fantastico. Così non possiamo non fare il tifo per i quattro incredibili fratelli Santander (Sal è un genio della matematica; Joe è un vero esploratore; Francie è muta ma comunica telepaticamente, disegna perfette mappe geografiche e forse sa volare; Humphrey è utile a modo suo), tutti alle prese con una gara per cartografi senza i loro genitori. Eirlys Hunter rende omaggio alla geografia e alla famiglia, con un immaginario ricco e articolato e insieme il sentito racconto dei sentimenti che legano i membri, anche molto diversi, di una stessa famiglia che così diventa una squadra vincente. E questa è solo la prima avventura…

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