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La Biblioteca nazionale svizzera acquisisce l’archivio di André Gide

André Gide e Igor Stravinski davanti allo chalet di Belles-Lettres, «Le Revenandray» (Les Diablerets, luglio 1917). Foto: Charles Rathgeb Copyright : Famiglia Charles Rathgeb.

L’Archivio svizzero di letteratura (ASL) della Biblioteca nazionale svizzera (BN) arricchisce la sua collezione con l’archivio di André Gide (1869–1951). Il prof. Peter Schnyder, presidente della Fondation Catherine Gide di Olten, ha donato all’ASL questo fondo comprendente manoscritti, documenti personali e fotografie che testimoniano la grande influenza dello scrittore francese sulla letteratura del Novecento. L’ASL si occuperà di catalogarlo e metterlo a disposizione del pubblico e della ricerca.

Caposaldo della Nouvelle Revue française, di cui è stato anche cofondatore nel 1909 e che pochi anni dopo ha segnato la storia delle Éditions Gallimard, André Gide ha esercitato un’influenza considerevole sulla sensibilità estetica e le sfide intellettuali del suo tempo. La portata del suo impegno morale ed estetico si riflette anche nella diversità dei generi letterari a cui si è dedicato, dal saggio al romanzo, passando per il teatro, l’autobiografia, il diario e gli scambi epistolari. Ogni sua opera rappresenta un modo sottile di rimettere in questione punti di vista espressi in precedenza, come dimostrato da testi tanto diversi quali Paludes (1895),Les Nourritures terrestres (1897), Les Caves du Vatican (1914), Les Faux- monnayeurs (1925) o anche il suo Diario (1887-1950).

Note su Frédéric Chopin, fogli autografi, 1948.

André Gide è stato un critico letterario e un saggista esigente ma aperto a sensibilità diverse, da Montaigne a Dostoevskij, passando per Oscar Wilde e Henri Michaux. È stato anche uno scrittore impegnato: fin dai primi anni del Novecento è entrato in polemica con Maurice Barrès e Charles Maurras sul concetto di «sradicamento»; nel 1924 ha difeso l’omosessualità nel saggio Corydon, scritto sotto forma di dialogo; nel 1927, nel suo Voyage au Congo, ha denunciato gli abusi commessi dalle società concessionarie nell’Africa Equatoriale Francese; pur essendosi avvicinato all’ideologia comunista all’inizio degli anni Trenta per ragioni di giustizia sociale, in Retour de l’URSS (originale del 1936) e poi nelle Postille al mio Ritorno dall’URSS non ha esitato a criticare il regime stalinista. Successivamente, ha preso le distanze dalla figura dell’intellettuale impegnato. La carriera di André Gide è stata coronata dal Premio Nobel per la letteratura nel 1947. Lo scrittore ha ricevuto la notizia durante uno dei suoi numerosi soggiorni presso il suo editore neocastellano Richard Heyd.

I legami di André Gide con la Svizzera sono molteplici: fin da giovane risiede più volte in Romandia, dove scrive in particolare Paludes e alcuni capitoli de Nourritures terrestres. Inoltre, la Brévine (NE), dove soggiorna, fa da sfondo al suo romanzo La Symphonie pastorale (1919), un capitolo de L’Immoraliste (1902) è ambientato a Neuchâtel e in Engadina, mentre la seconda parte de I falsari si svolge a Saas-Fee, in Vallese. Lo scrittore intrattiene anche buoni rapporti con la Société d’étudiants de Belles-Lettres di Losanna, che nel 1933 mette in scena un adattamento teatrale di Caves du Vatican.

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