Teatro

La stagione “controcorrente” della Fondazione Claudia Lombardi

È ormai alle porte la stagione teatrale 2023/2024 della Fondazione Claudia Lombardi per il teatro di Lugano-Figino, intitolata Via dalla corrente e ispirata a una poesia di Bertolt Brecht. «Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto? Qualcosa o tutto? Su chi contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente? Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi?» – ispirandosi all’insegnamento del drammaturgo e poeta tedesco, si legge nella presentazione, «questa stagione ci guida attraverso un viaggio di riconoscimento, che celebra voci marginali, sfumature di resistenza e atti di coraggio celati». Le parole di Brecht, si aggiunge, «diventano quasi un monito, una sfida ai convenzionalismi, un invito ad abbracciare storie troppo spesso non raccontate» e insieme un «omaggio a coloro che si trovano ai margini, e a coloro che osano la differenza». Ogni spettacolo è «un tassello di un mosaico poliedrico che ci conduce alla scoperta di realtà divergenti, alla comprensione di esistenze ora fragili come perle di vetro, ora forti come pietre, in grado di resistere alle correnti e talvolta capaci di cambiarne il corso».

 

Una rassegna per tutti – spettacoli per bambini

(Dal 22 ottobre al 3 dicembre 2023)

Ad aprire la nuova stagione saranno tre spettacoli per famiglie e bambini (dai cinque anni), con inizio alle ore 16.00. La rassegna inizierà con Fiabe dal mondo (22.10), di e con Moira Dellatorre, una narrazione animata, accompagnata da canti tradizionali e inediti che ci porterà alla scoperta di leggende antiche, mondi lontani e misteriosi. Sarà poi la volta di BuioBù (19.11) di BIBOteatro, scritto e interpretato da Alessia Candido e Giulia Nicolosi, con protagonista un piccolo gufo che ha paura del buio: un viaggio di scoperta e consapevolezza lo porterà a vedere il lato luminoso e affascinante dell’oscurità. La rassegna si chiude con la narrazione animata Le camaleontesse (3.12) di Teatro Pan: attraverso le illuminanti storie di Leo Lionni, due amiche scopriranno il valore della loro unicità. Tutti gli spettacoli sono seguiti da un dialogo con gli artisti e da una merenda.

 

La nuova drammaturgia – rassegna di teatro contemporaneo

(Dal 17 gennaio al 15 maggio 2024)

Saranno sei gli spettacoli della rassegna di teatro contemporaneo, tutti con inizio alle ore 20.00, nella Sala teatro della Fondazione. Il nuovo anno si aprirà con Itria (17.01), scritto e diretto da Aurora Miriam Scala: un monologo potente e commovente che racconta la storia di una donna siciliana alle prese con il dolore e la perdita, ricordando i fatti di Avola, quando nel ‘68 uno sciopero pacifico si trasforma in eccidio. Una lotta per la giustizia, quella di Itria, che rimane irrisolta e che pone in rilievo le voci soffocate delle vittime di ingiustizie sociali. La produzione è curata dalla Società Dante Alighieri Canton Svitto e Bottega del Pane Young. Segue Carte mute (07.02) della compagnia Il milione, una riflessione sul perdersi, sul ritrovarsi nell’altro e poi nuovamente smarrirsi, attraverso il racconto di due mercanti che si conoscono da sempre ma che si incontrano per la prima volta. Se Ecologia Capitalista (28.02) della compagnia Dimore creative ci invita a confrontarci con alcune dure verità che hanno a che fare con l’oggi e con il futuro che stiamo disegnando, #nuovipoveri (20.03) dei Guinea Pigs indaga le relazioni tra economia e società, sul denaro e sulle sue contraddizioni, sul potere che ha di modificare equilibri e relazioni. Sarà poi la volta di Fuori dagli schermi! (17.04) della compagnia Caterpillar, uno show ironico che esplora la nostra era, quella in cui il cellulare è una protesi del nostro braccio e trascorrere del tempo lontano dai dispositivi, abbracciando la noia liberi da distrazioni digitali, è la più affascinante delle conquiste. Infine, andrà in scena Sarebbe una grande idea (15.05) della compagnia Cholstomer, una riflessione su come l’ambizione, il successo e la paura di restare ai bordi possano influenzare l’esistenza di individui ordinari. Tutti gli spettacoli sono seguiti da un dialogo aperto con il pubblico e da una risottata.

 

gARTen – festival di teatro nel parco

(Dal 3 al 5 luglio 2024)

Ai primi di luglio le attività della Fondazione si sposteranno nel parco per il consueto festival gratuito en plein air. La giornata di apertura sarà dedicata agli ex-allievi dell’Accademia Teatro Dimitri che proporranno le loro performance, ognuna con il suo specifico linguaggio, ma con in comune l’intento di indagare il nostro tempo. Tra queste, vi sarà The world as I like it di Simon Wahl, un lavoro sulla perdita, dedicato a chi non è più tra noi; un pezzo che invita all’umanità e al movimento, all’umorismo e alla magia. In Caos Cosmico Quanto Basta, la nuova produzione della compagnia inclusiva Teatro Danzabile diretta da Viviana Gysin, tre performer osservano la vastità del cielo e ricercano un modo unico per esistere, per stare, trascinati dal caos della vita che scorre frenetica nell’universo che li contiene e con la volontà di ricercare ognuno il proprio valore nel caos cosmico. Con lo spettacolo concerto Inégalité la compagnia Ensemble Teatro porta in scena la storia di Olympe de Gouges, libera pensatrice, attivista e politica, che sfidò la Rivoluzione francese mostrando l’ipocrisia di una narrazione scritta dai vincitori, uomini e ricchi. La sua vicenda diviene pretesto per indagare i paradossi di un Occidente liberale e progressista.Viva Zarola, prodotto dall’Associazione svizzera Xocolat, vede protagonisti Felix Bachmann Quadros e Mathias Britos. Questo spettacolo, ispirato ai testi classici Lazarillo de Tormes e Asino Aureo, stabilisce un dialogo che trascende il tempo e propone uno sguardo ancora attuale sull’oppressione dell’uomo, la manipolazione e la miseria che erodono la realtà quotidiana. Infine, Laura Pozone, nello spettacolo Dita di dama, ci porta nell’Italia del 1969: attraverso gli occhi della protagonista scopriamo la vita delle operaie di una fabbrica, il cottimo, gli scioperi, il consiglio di fabbrica. Gli anni ’70 saranno raccontati non attraverso lo stereotipo degli “anni di piombo”, ma indagando percorsi di libertà e di dignità che sfidano tuttora il nostro presente. Altri spettacoli del festival sono in via di definizione.

Per maggiori informazioni visitare il sito della Fondazione Claudia Lombardi.

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