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“Le rovine del tempo”, la 2a edizione di Cima Norma Art Festival

La Fondazione La Fabbrica del cioccolato che ha sede negli stabili della ex Cima Norma a Torre/Blenio, ospita dal 14 agosto al 3 ottobre la seconda edizione del Cima Norma Art Festival, una manifestazione artistica interdisciplinare che ruota ogni volta attorno a tematiche di grande attualità per il nostro tempo.

L’obiettivo principale della rassegna, ideata e diretta da Elio Schenini, è quello di radunare, negli spazi suggestivi di questo edificio industriale in disuso, rappresentanti delle discipline artistiche più diverse per offrire al pubblico l’occasione di riflettere attorno ai grandi interrogativi che riguardano il destino dell’uomo e il suo rapporto con il mondo.

L’edizione di quest’anno, intitolata Le rovine del tempo, intende riflettere sulla necessità che sembra caratterizzare il nostro tempo di guardare alle rovine che sempre più si ammassano intorno a noi non con l’angoscia di chi percepisce la fine di un’epoca, ma con la speranza di chi, come l’antropologa Anna Lowenhaupt Tsing, vede in esse lo spazio all’interno del quale immaginare nuovi modelli di vita basati sulla collaborazione e la simbiosi tra entità diverse.

Anne Rochat, Messaline, 2012.

Come lo scorso anno, il Festival si articolerà attorno ad un evento espositivo principale ospitato negli ampi spazi dello stabile principale dell’ex fabbrica di cioccolato. Non si tratterà però quest’anno di una mostra collettiva, ma di una personale dell’artista romando Tarik Hayward – il cui lavoro da sempre ruota attorno al tema delle rovine – che per l’occasione realizzerà delle sculture monumentali che si misurano con gli ampi spazi della Fondazione.

Tra il 14 agosto, giorno dell’inaugurazione, e il 21 agosto sono poi previsti una serie di eventi tra i quali figurano due concerti, quello del gruppo ticinese Monte Mai e quello del duo ginevrino Cyril Cyril, un reading poetico di Yari Bernasconi, la conferenza dell’architetto Martino Pedrozzi sui suoi progetti di ricomposizioni in Val Malvaglia e sull’Alpe di Luzzone, una lettura scenica a partire dal romanzo di Max Frisch L’uomo nell’Olocene, espressamente realizzata per l’occasione grazie alla collaborazione con il Teatro sociale di Bellinzona. Non manca nemmeno il cinema, con un montaggio di scene tratte da  film di registi come Tarkovsky, Resnais, Fellini e Rossellini.

Il 2 ottobre in occasione della chiusura del festival è invece prevista una performance di Anne Rochat, una delle figure più importanti della scena performativa svizzera, che si terrà presso il Pozzone di Osogna. A completare il programma di quest’anno le fotografie di Gian Paolo Minelli che saranno visibili sugli spazi delle affissioni pubbliche di tutto il Cantone.

Tutti gli eventi sono accessibili gratuitamente. Il programma completo è disponibile sul sito della manifestazione: www.cnaf.ch.

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