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“Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo”, ci sarà la seconda edizione

Si è chiusa con successo Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo (1-3 ottobre 2021), la prima edizione del festival interamente dedicato alla produzione letteraria svizzera nelle quattro lingue nazionali. Il festival, ideato da Begoña Feijoo Fariña, coordinatrice del progetto, insieme a Walter Rosselli e Fabiano Alborghetti, ha registrato – si legge nel comunicato stampa diramato in data odierna – 500 presenze.

«Siamo molto felici del pubblico accorso a questa prima edizione di Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo», ha affermato Begoña Feijoo Fariña al termine della kermesse. «Un pubblico numeroso, di età e provenienza differenti. Abbiamo avuto alcune persone che, nonostante fosse la primissima edizione, si sono spostate fino a Poschiavo, affascinate dal nostro progetto, per assistere ad alcuni o a tutti gli incontri, sia da diverse e lontane parti della Svizzera, sia dall’Italia. Abbiamo parlato lingue diverse e ci siamo quasi sempre capiti. Io posso dire di ritenermi soddisfatta di questa prima edizione. Forse l’augurio che posso fare agli autori, a tutto il pubblico intervenuto e a me stessa, è, citando alcune delle cose che sono state dette in questi giorni, di “restare fuori per sempre, saper guardare i granelli di sabbia, mettere le persone prima della lingua in cui parlano o del nome che portano, chiedervi se le radici si possano solo sentire da lontano e…” tornare a trovarci l’anno prossimo. Io vi ringrazio tutti, uno per uno, che siate stati qui un’ora o l’intero fine settimana. Ringrazio i membri del comitato, che mi hanno sostenuta in quest’anno di preparazione e tutti i nostri volontari. Siamo nati e stiamo imparando a camminare, voi avete assistito ai nostri primi, insicuri e avventurosi passi. Grazie»

Di grande forza anche il saluto al festival portato, sabato sera, da Jon Domenic Parolini (Direttore del Dipartimento dell’educazione, cultura e protezione dell’ambiente del Canton Grigioni); saluto pensato espressamente utilizzando le quattro lingue nazionali, opportunamente miscelate insieme: «In Svizzera la rete di manifestazioni dedicate alla molteplicità letteraria delle nostre quattro lingue e culture è ricca e presente in tutto il territorio (…) Ebbene, gentili signore e signori, tengo a sottolineare con enfasi che da questo fine settimana il suddetto elenco deve essere integrato da un’ulteriore manifestazione letteraria, ossia le “Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo”. (…) Ma in questa sede desidero rispondere con un concetto altrimenti utilizzato piuttosto in architettura e nella pianificazione del territorio, ossia il concetto di “genius loci”: lasciatevi ispirare dallo spirito del luogo, dalle atmosfere, dalle impressioni della valle e insieme – stimati scrittori, traduttori editori, mediatori culturali, caro pubblico – infondete un’anima alla nuova manifestazione letteraria. Vedrete, non vi è luogo in cui la Svizzera sia più svizzera che a Poschiavo. Ringrazio perciò Begoña Feijoo Fariña per la sua iniziativa e ringrazio pure l’intero comitato organizzatore (….). A nome del Governo del Cantone dei Grigioni esprimo l’augurio che la manifestazione “Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo” di quest’anno si trasformi in un festival di cui la scena letteraria svizzera in futuro non riesca più a fare a meno».

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