Commento

Lugano, City di che cosa?

LAC Lugano

Fatica a decollare la Città della Cultura

Ricapitoliamo, a memoria: Lugano città dell’amicizia con la Cina. Lugano città della cultura. Lugano città dell’energia. Lugano città dell’intelligenza artificiale. Lugano formula E, bolidi elettrici.
Adesso, Lugano capitale europea delle criptovalute. Bitcoin City. Con la Cina si era flirtato alcuni anni fa, tra viaggi e gemellaggi. Le altre diciamo “visioni” sono recenti, l’ultima, la più fresca, più che mai sulla scena, con il sindaco in persona a spiegarla appassionatamente in TV, a Patti Chiari. Ma non toccherebbe semmai, e più dignitosamente, a commercianti, banchieri, finanzieri, insomma a chi maneggia denaro?

Tant’è. Intanto idee e fantasie non mancano. E nemmeno la volubilità. A parte che alcune di queste idee potrebbero teoricamente coesistere, pur senza troppo enfatizzarle, anche se quella del flirt con la Cina pare un po’ inattuale e inattuabile, un bel giorno occorrerà pur scegliere tra le varie idee e mettere un po’ d’ordine. Decidere cosa fare da grande.
Sennò il rischio è di avvitarsi in una girandola di idee sempre appassionatamente sostenute ma regolarmente appassite. Ma per scegliere ci vogliono degli obiettivi, una strategia, un programma per realizzarla. Prima ancora bisogna conoscere quello che si è, da dove si viene e, conseguentemente, dove si vuole andare. Domanda: Lugano conosce la sua storia? Sempre più faticosamente, perché ogni tanto e con una certa regolarità una parte di questa storia viene cancellata, la si può ancora leggere sui muri dei palazzi, nell’urbanistica, negli incroci delle strade, nella riva, nei portici, giardini, corti interne, iscrizioni, qualche affresco residuo, persino nelle opere d’arte del ‘900 ben posate in spazi pubblici.

La si può, la si deve leggere questa storia anche nelle costruzioni moderne, come il LAC e la sua piazza, che interpretano il destino di questa città, il legame tra passato e presente, la prospettiva futura. LAC significa Lugano Arte Cultura. Più chiaro di così… C’è tutto dentro queste tre parole e quella sigla, senza bisogno di arrovellarsi a inventare e perder tempo dietro a formule nuove, che per lo più durano lo spazio di un mattino. La Città ha scelto, investendoci un pacco di milioni, più di 200. Ha creato un nuovo hub cittadino, mutato la morfologia della città, spostato il baricentro… Insomma un’operazione che si situa dentro la storia di Lugano, iniziando dal luogo: accanto alla chiesa degli Angioli, storica “porta” della Lugano d’antan, lo sguardo sulla riva e sul lago. Il LAC+MASI è una “impresa” che funziona ma non è ancora il focus della città. Lugano deve lavorarci. Sull’esempio di realtà consolidate come Basilea e Zurigo, la stessa Winterthur e altre, e di una vocazione svizzera alla cultura sempre più pronunciata, che Lugano non riesce a fare sua. Ripeto: obiettivi, strategia, programmi. Un deciso cambio di direzione e convinzione.

Dalmazio Ambrosioni

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