Arte

New York, al Guggenheim arriva la “Banana sul muro” di Cattelan

guggenheim museum

La banana appiccicata al muro di Maurizio Cattelan entra al Guggenheim di New York: Comedian, l’ultima provocazione dell’artista concettuale padovano – che aveva fatto scalpore quando era stata esposta nel padiglione della galleria Perrotin ad Art Basel Miami – è stata donata al museo della grande mela da un donatore anonimo.

«Siamo grati per aver ricevuto un’opera che rappresenta la connessione dell’artista con la storia dell’arte moderna», ha detto il direttore del Guggenheim Richard Armstrong annunciando la donazione in un’intervista al “New York Times”, ma senza dare alcuna informazione in merito alla data per la presentazione al pubblico.
A Miami la banana aveva fatto sensazione e la fiera aveva dovuto calmierare l’accesso del pubblico che aveva intasato gli spazi espositivi per vedere il frutto in vendita per 120 mila dollari che appassiva lentamente. Durante l’esposizione un altro artista concettuale, David Datuna, aveva elevato il circo mediatico con un atto di “perfomance art” staccando la banana dal muro e mangiandola davanti agli occhi esterrefatti dei presenti.
Nella confusione dei giorni successivi Perrotin era riuscito a vendere tre edizioni dell’opera, alzando il prezzo a 150 mila dollari per l’ultimo esemplare. Nonostante l’interesse di molti collezionisti tra cui l’artista Damien Hirst, la galleria aveva scelto di tenere per sé due prove d’artista.
I proprietari dell’opera – e adesso il Guggenheim – sono tenuti a fornire le banane e il nastro adesivo per mandare avanti l’installazione. La cifra pagata è effettivamente il prezzo del certificato di autenticità accompagnato da un manuale di istruzioni che specifica l’angolo e l’altezza a cui affiggere il frutto al muro.

Cattelan lavora da tempo con il Guggenheim che nel 2012 gli ha dedicato una grande retrospettiva. Dopo la mostra, l’artista aveva annunciato l’addio all’arte ma era tornato alla ribalta nel 2016 con America, un wc in oro a 18 carati perfettamente funzionate esposto per settimane in un bagno del museo. L’opera, valutata 5 milioni di dollari, è stata poi rubata lo scorso settembre mentre era installata a Blenheim Palace nel bagno usato a suo tempo da Winston Churchill.

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