Commento

Pietrangelo Buttafuoco in uno spassoso ritratto di Silvio

Va riconosciuta a Pietrangelo Buttafuoco (uno dei pochissimi intellettuali di destra raffinati a non beccarsi del fascista) un’ottima prosa, tra il serio e il faceto: il tono adoperato in Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi (Longanesi 2023) è un ritratto spassoso, quasi comico del Cavaliere. Un breve volume in capitoletti in cui si offre al lettore una visione goliardica di Silvio Berlusconi. «Nessuno, beato lui, è come lui. Una persona buona e generosa come nessuno. Ed è centomila altre persone quello che regala soldi, quello che continua a guadagnare tantissimo […] pensandone una delle sue […]. Quello che ti castiga se è necessario, quello che ti fa ministro se proprio non può farne a meno, quello che ti corrompe così non perde tempo, quello che ti trasforma in un mito della televisione commerciale, quello che riscrive le alleanze internazionali, quello che fabbrica città dal nulla».

Tra ironia e sarcasmo, Pietrangelo Buttafuoco scherza sulla tanto decantata immortalità di Berlusconi – che porta un’«impronta di sé nell’eternità». L’uomo «dei sette spiriti, tutti allegri». Amico di tutti e nemico di nessuno. «Più che persona, il Cavaliere è personaggio. Maschera qual è, ha saputo farsi letteratura e tutti i fatti della sua giornata». Difficile intuire cosa sia vero del personaggio (ancor prima che del politico) Silvio Berlusconi. Una figura tra romanzo e teatro; un arcitaliano. «Cavaliere dalla mille messe in scena, s’impone ai posteri con un sovrappiù di fantasia». Nel 1994 era l’atteso leader di una maggioranza silenziosa, ma lui ci ha messo del suo. Il corpo la mente: «sempre sprizzante di felicità», allora era il nuovo. Offrì «un’infilzata di bugie piacevolmente chiamata ottimismo, derivata dalla sua natura di commerciante». Mai costruì una classe dirigente. D’altronde, non aveva gerarchi, ma fan. «Non ha con sé un popolo, ma un pubblico».

Frutto della stagione dell’edonismo reaganiano, gli anni Ottanta che egli ha cavalcato alla grande, Berlusconi si è sempre presentato come uomo alla portata di tutti. Amico di tutti. E di tutte … Magnete in grado di sedurre, stregare conquistare, rapire, condizionare. Un generoso; che dormiva poche ore a notte: perché chi genera sogni non può dormire. «Cattivo d’intelligenza e buono di cuore». Che sa ammaliare ed elargire: il “papi” che ti strega. Non di destra, non di sinistra. Soprattutto mediatico, «Silvio è il grande romanzo d’Italia. Tutto da scrivere. Dopo di lui – poveri noi – sarà solo noia». Re Taumaturgo che vive di luminescenza, conclude Buttafuoco, «Berlusconi, che pure non è enfio di panza, è il Falstaff trionfante tra le Comari, tragicamente buffo nella sua crapula per portare tutti alla mala strada». Fantasioso come pochi, Berlusconi era sempre impegnato a capire come piacere.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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