Musica

Riccardo Chailly a Lugano con la Filarmonica della Scala

Il Maestro Riccardo Chailly. © Daniel Vass

Martedì 16 gennaio alle ore 20.30 la Filarmonica della Scala torna a Lugano con il Direttore Principale dell’orchestra Riccardo Chailly. Ancora una grande orchestra ospite della stagione di LuganoMusica con un raffinato programma, tutto francese: una composizione di grande respiro qual è Et exspecto resurrectionem mortuorum di Olivier Messiaen, per orchestra di soli fiati e percussioni, e due lavori di Maurice Ravel, Une barque sur l’océan e le suite n. 1 e n. 2 da Daphnis et Chloé.

A proposito dell’imponente brano di Messiaen, cinque sezioni che recano come intestazione altrettante frasi bibliche, il Maestro Chailly racconta: «Et exspecto resurrectionem mortuorum è un capolavoro assoluto del ’900 che non ho mai eseguito con la Filarmonica. In questo momento storico nel quale c’è solo l’incertezza del domani, penso che sia un brano di altissimo valore spirituale. È una composizione nata per commemorare le vittime delle due guerre mondiali, e nel finale porta un atto di profonda speranza». Per la prima volta Chailly affronta con la Filarmonica anche le due Suite da Daphnis et Chloé di Maurice Ravel e Une barque sur l’océan, uno dei tre Miroirs per pianoforte orchestrati dal compositore. «Anche per Messiaen, come per Ravel, la musica non è immediata espressione di stati d’animo o raffigurazione di paesaggi. Ma una geometria sonora, con proprie leggi, che suggerisce solo per analogia la realtà che si suppone accennata. […] Messiaen è una sorta di Machaut del XX secolo. L’esperienza si fa musica assumendo una configurazione geometrica dei suoni, che nei loro intricati rapporti rispecchiano l’intrico del rapporto tra l’animo umano e il mondo, tra il cervello e la percezione del mondo, un abisso insondabile, che le figurazioni musicali possono simbolicamente rappresentare», scrive Dino Villatico nelle note di sala del concerto che apre la sera precedente anche la nuova stagione di concerti al Teatro alla Scala.

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