Letteratura

Toto Strega 2023, in attesa del vincitore

È ormai partito il “Toto Strega”, l’iniziativa lanciata sul sito ufficiale del Premio Strega per coinvolgere il pubblico e invitarlo ad indovinare la cinquina finalista, il cui esito sarà reso noto il prossimo 7 giugno. In gara vi sono dodici finalisti e il vincitore verrà rivelato il 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

Grande attesa anche per il vincitore della prima edizione del Premio Strega Poesia, che sarà annunciato il 5 ottobre, e vede in finale Le campane (Einaudi) di Silvia Bre, Autoritratto automatico (Garzanti) di Umberto Fiori, L’amore da vecchia (Mondadori) di Vivian Lamarque, Sotto falso nome (Pequod) di Stefano Simoncelli e Ballate di Lagosta (Donzelli) di Christian Sinicco.

Non è più un mistero il vincitore del Premio Strega Europeo, giunto alla decima edizione, che ha visto eccellere Emmanuel Carrère con il romanzo V13 (Adelphi). Il riconoscimento è stato assegnato anche a Francesco Bergamasco traduttore del libro vincitore, quale segno tangibile dell’importanza che hanno le traduzioni come strumento di dialogo e di conoscenza. Scandito in tre parti – “Le vittime”, “Gli imputati”, “La corte” – il libro vincitore raccoglie, rielaborati e accresciuti, gli articoli in cui Carrère ha riferito le udienze del processo ai complici e all’unico sopravvissuto fra gli autori degli attentati terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015 – attentati che, tra il Bataclan, lo Stade de France e i bistrot presi di mira, hanno causato centotrenta morti e oltre trecentocinquanta feriti.

Sono già stati svelati anche i vincitori del Premio Strega Ragazze e Ragazzi: nella categoria migliore libro d’esordio ha vinto Lisa Krusche, autrice di L’universo è dannatamente grande e supermistico (Edizioni San Paolo), un racconto «cinematografico, struggente e dotato di una tensione narrativa e poetica che cattura il lettore in un ritmo giocoso e inarrestabile»; mentre il riconoscimento per la migliore narrazione per immagini è andata a Rebecca Dautremer per Un attimo soltanto (Rizzoli): «visivamente sorprendente, straordinariamente ricco di dettagli e di vita, di micro-situazioni narrative in cui perdersi e da mettere in relazione le une con le altre».

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