Cinema

“A Tribute to… Award”, Sorrentino premiato dal Zurich Film festival

Il XVII Zurich Film Festival premia registi e sceneggiatori italiani per il loro lavoro cinematografico con il prestigioso “A Tribute to… Award”. Paolo Sorrentino riceverà il premio onorario il 29 settembre nell’ambito della première del suo nuovo film autobiografico, È stata la mano di Dio. Durante il Festival, inoltre, che quest’anno si svolgerà dal 23 settembre al 3 ottobre, è prevista anche una retrospettiva dell’opera del regista.

«Ai miei occhi Paolo Sorrentino è il vero successore di Fellini nel cinema d’autore italiano – spiega Christian Jungen, direttore artistico – Concepisce il cinema sia come arte sia come strumento di critica sociale. Nelle sue opere accende un vero e proprio spettacolo pirotecnico estetico e cattura, attraverso una prospettiva antropologica, lo stato d’animo dell’Italia dove convivono sacro e profano. Lo vediamo anche nel suo splendido nuovo film, È stata la mano di Dio, il suo lavoro più personale finora».

«Sono felice e onorato di ricevere questo premio perché è sempre piacevole essere festeggiati e perché questo riconoscimento arriva da un Festival la cui missione è la scoperta dei talenti. Partecipare a ZFF quest’anno, con il mio film più personale, è per me molto emozionante perché parla anche del momento in cui ognuno di noi prende il coraggio a due mani e confessa a sé stessi e agli altri che ha voluto provare l’inconsapevole e folle avventura di essere un regista», dichiara Sorrentino.

Il film Netflix è prodotto dall’australiana The Apartment e le riprese sono iniziate lo scorso settembre a Napoli, città natale di Sorrentino. Il titolo si riferisce al gol leggendario ma anche illecito di Diego Maradona, che ai Mondiali del 1986 definì il suo gesto “mano di Dio”. Racconta la storia del giovane Fabietto, cresciuto a Napoli negli anni ’80, che vede con grande entusiasmo l’arrivo del calciatore argentino. Paolo Sorrentino propone una deliziosa tragicommedia sulla famiglia e il tumulto dell’adolescenza, sul destino, lo sport e l’amore, ma soprattutto sull’Italia della sua infanzia: «Quando sei giovane, il futuro ci sembra oscuro. Eppure è proprio lì. Devi aspettarlo, cercarlo. Poi finalmente succede. E sa mostrarsi in tutta la sua bellezza».

Sorrentino, classe 1970, realizza film da quasi vent’anni, che non smettono di sedurre tanto il pubblico quanto la critica e testimoniano la sua ricchezza artistica. Il regista deve la sua fama internazionale al dramma This Must Be the Place (2011), presentato durante la settima edizione del Zurich Film Festival nell’ambito della sezione “Special Screenings”, nonché al film preferito dalla critica, La grande bellezza (2013), che gli è valso l’Oscar per il miglior film in lingua straniera. Il suo film politico, Loro (2018), ha fatto parte della selezione ufficiale della quattordicesima edizione del Festival.

Con “A Tribute to…” il Festival premia i registi che hanno influenzato la storia del cinema. In precedenza lo avevano vinto Wim Wenders, Olivier Assayas, Claire Denis, Michael Haneke, Oliver Stone e Maïwenn.

Il programma completo sarà svelato il 9 settembre sul sito del Zurich Film Festival, mentre i biglietti saranno disponibili dal 13 settembre.

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