Cultura

AAA cercasi materiale audiovisivo

Asfaltatura di via Serafino Balestra, 1930

Tutti coloro che hanno foto, video e altri materiali audiovisivi che documentano spaccati della cultura ticinese sono incoraggiati a farsi avanti. È questo l’invito dell’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale (UAPCD) per conto del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). L’obiettivo è quello di realizzare un censimento del patrimonio audiovisivo del Cantone, un’idea nata dall’Associazione per la salvaguardia della memoria audiovisiva svizzera (Memoriav).

C’è ancora tempo per partecipare al Censimento cantonale

Secondo Gadamer, la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. Censimenti di questo tipo rappresentano una risorsa importante, perché permettono di annullare le frontiere culturali e di condividere con il mondo la memoria di un territorio. Un’indagine simile, confluita nella pubblicazione Il patrimonio musicale e audiovisivo degli archivi e biblioteche del Cantone Ticino, era stata promossa sempre da Memoriav nel 2004, in collaborazione con la Fonoteca Nazionale Svizzera (FN). Stavolta, a contribuire al progetto è il Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale (SVPC), attraverso l’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale (UAPCD).
È arrivato il momento, dunque, di rispolverare quei vecchi nastri trovati in cantina, le scatole di diapositive o i volumi di stampe fotografiche. L’invito a partecipare alla cartografia audiovisiva del Cantone Ticino è diretto alle istituzioni cantonali, agli enti, alle associazioni, così come agli archivi e ai privati: chiunque fosse in possesso di materiale audiovisivo che documenta in qualche modo la storia, la società, la cultura, l’economia, il paesaggio e le località ticinesi, è pregato di annunciarsi.
Ma cosa si intende con materiale audiovisivo? “Rientrano in questa definizione tutte le forme di registrazione di suoni e immagini fisse o in movimento, analogiche o digitali. Per intenderci, ciò comprende foto, video, film, riprese audio, nonché tutto il materiale relativo alla contestualizzazione delle informazioni” segnala Alceo Crivelli, collaboratore scientifico che segue il progetto. Tuttavia, non è sempre facile capire l’entità e il valore dei materiali audiovisivi in quanto non esistono parametri precisi per misurarne la rilevanza: ciò che oggi può apparire marginale, un domani può acquisire una valenza culturale non indifferente. È chiaro che si tratta di materiali che spesso non svolgono unicamente un ruolo documentario, ma che assumono anche valenze personali ed emotive. Un bell’esempio in tal senso è la piattaforma LanostraStoria.ch, dove gli enti pubblici e la popolazione condividono materiali d’archivio proprio per rilevare questa duplice natura dei materiali audiovisivi.

Il progetto di Memoriav

Il progetto di Memoriav, che ha valenza nazionale, ha preso il via nel 2022 su mandato dell’Ufficio federale della cultura (UFC) e ha coinvolto i singoli cantoni, nel tentativo di creare una panoramica completa del patrimonio culturale audiovisivo del territorio elvetico. “Una simile mappatura, oltre a soddisfare i propositi di valorizzazione e divulgazione della ricchezza audiovisiva svizzera, funge da punto di partenza per la formulazione di una politica di salvaguardia dei reperti audiovisivi” conferma Crivelli. Sarà sempre più importante in futuro definire strategie efficaci, in grado di consolidare l’entità dei finanziamenti sussidiari della Confederazione Svizzera e di far fronte alle esigenze che i continui sviluppi di metodi di conservazione a lungo termine richiedono.

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