Arte

Biennale di Venezia, gli artisti e i padiglioni premiati

La Giuria della 59ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – composta da Adrienne Edwards (USA), Presidente di Giuria, Lorenzo Giusti (Italia), Julieta González (Messico), Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (Camerun), Susanne Pfeffer (Germania) – sabato 23 aprile ha assegnato i premi ufficiali.

Il Leone d’Oro è stato attribuito all’artista afroamericana Simone Leigh, già rappresentante del Padiglione USA, che con la sua monumentale scultura «ha fornito un’entrata vincente alla Biennale all’Arsenale, anticipando tutto il percorso della mostra internazionale» nei temi e nelle intenzioni.  Il Leone d’Argento è stato invece assegnato all’artista libanese Ali Cherri, che alla mostra internazionale Il latte dei sogni ha presentato «un progetto interdisciplinare e una meditazione su suolo, acqua e fuoco da un punto di vista costruttivo e mitico, aprendosi ad altre narrative che si separano dal progresso della logica e della ragione». Le sue sculture Titans e il suo video Of Men and Gods and Mud esplorano il ruolo fondamentale del fango nella costruzione della civiltà. Il Leone d’Oro per la Migliore Partecipazione Nazionale se lo è aggiudicato la Gran Bretagna, che propone con le opere di Sonia Boyce «una nuova storia, lavorando con donne nere e proponendo le storie zittite con nuove narrazioni, che i visitatori possono rimettere insieme da un coro di voci». 

La prima menzione speciale è per l’artista inuk Shuvinai Ashoona, presentata nel Padiglione Centrale dei Giardini, che con i suoi nei suoi disegni sulla cosmogonia indigena degli Inuit offre «possibilità di sfuggire alle crisi del presente» con accenni a forze spirituali e fantasmatiche con umani e animali che convivono e si fondono. La seconda menzione speciale va all’artista americana Lynn Hershman Leeson per avere indirizzato l’evoluzione della tecnologia e le fusioni cibernetiche con le sue opere. La quinta capsula del tempo è ispirata al suo lavoro La seduzione di un cyborg, che propone visioni di esseri umani e macchine. Due le menzioni speciali per i padiglioni: la prima è assegnata alla Francia, che con il lavoro di Zineb Sedira e il team del padiglione mostra nuovi scenari di rivendicazione identitaria e cooperazione; la seconda menzione è desinata all’Uganda, ospitata al Palazzo Palumbo Fossati, per l’impegno nell’essere al servizio degli artisti nel loro Paese e perché i due artisti che lo rappresentano – Acaye Kerunen e Collin Sekajugo – hanno messo la sostenibilità e la comunità al centro delle loro pratiche artistiche.

Come già anticipato a marzo, i Leoni d’Oro alla carriera della 59ma edizione sono stati consegnati all’artista tedesca Katharina Fritsch e all’artista cilena Cecilia Vicuña.

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