Festival

Dieci anni di luce, mille di cultura

(Da sin.): Giulio Casati, Luca Levrini ed Enrico Colombo alla presentazione del 10° Festival della Luce di Como, intitolato: Sotto il Vulcano. Natura, luce, energia e le sfide della scienza.

La decima edizione del Festival della Luce che si tiene con varie manifestazioni gratuite tutto il mese di maggio a Como è stata presentata da Giulio Casati, fisico e accademico dell’Università dell’Insubria; Luca Levrini, presidente della Fondazione Volta che ha promosso e organizzato le manifestazioni; Enrico Colombo, assessore alla Cultura della città di Como. Il Festival della Luce nato per onorare la memoria di Alessandro Volta, padre dell’elettricità moderna, è giunto così alla decima edizione ospitando negli anni oltre 60 mila partecipanti e 250 personaggi della scienza, cultura e spettacolo e tra questi ben 6 premi Nobel. Quest’anno le manifestazioni si abbinano alla ricorrenza del bimillenario della nascita nella città lacustre di Plinio il Vecchio (23-2023) che scrisse i 37 libri della Naturalis Historia, la prima enciclopedia universale, prototipo del sapere classico e delle scienze. «Noi inquiniamo i fiumi e rendiamo dannosa l’aria stessa che respiriamo» scrisse 2000 anni addietro; studiò tra gli altri l’energia tellurica sprigionata dal Vesuvio nella eruzione del 79 d.C. Così quest’anno il tema della luce unisce il mondo umanistico a quello scientifico, ha commentato Levrini. Il festival, ha aggiunto Giulio Casati che ha coordinato il comitato scientifico, richiede ad ognuno di conoscere per motivare le scelte, eliminando paure e timori, pregiudizi e false convinzioni, così diffuse oggi. Ogni nuova scoperta cambia la vita, ma oggi il progresso è accelerato e esige una conoscenza approfondita per decidere, come può rappresentare per esempio (cosa di cui si discuterà) la diffusione di biostampanti di organi.

Riassumiamo alcune iniziative proposte in merito. Venerdì 5 maggio si inizia con Massimiliano Mondelli, Chiara Milani, Viviana Nicodemo, Barbara Hoepli, Luca Novelli, Iolanda Pensa su Plinio.  Il 9 maggio si replica con Pietro Berra, Paolo Luca Bernardini, Gianfranco Manfredi.  L’11 maggio è la volta di Eugenio Coccia, Gianvito Martino e Giulio Casati. Il 13 maggio arriva Vittorio Sgarbi. Il 16 maggio alla giornata della luce intervengono Angela Bracco, Nuccio Ordine, Massimo Cacciari, Giorgio Vallortigara, Giacomo Rizzolatti. Il 19 maggio sono di scena Michela Prest, il cardinale Gianfranco Ravasi, Giuliano Amato, Marco Magnani.  Il 25 maggio per parlare di galassie e buchi neri è di scena il Nobel astrofisico Reinhard Genzel. Poi si aggiungono passeggiate creative con Luigi Picchi, e laboratori per ragazzi. «L’uomo non sa nulla e nulla sa fare che non gli venga insegnato», scriveva Plinio il Vecchio. Impariamo dalla scienza e dalla cultura per armonizzare il percorso e renderlo umano, fraterno e solidale. Vi sarà anche la prima edizione del premio nazionale Giulio Giorello, scomparso qualche mese fa, che per questo si è battuto: «Quando un filosofo parla del tutto o del nulla – disse – non può prescindere dalla scienza. Deve porsi come artefice di un’analisi d’insieme».

Corrado Bianchi Porro

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