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Festival di narrazione di Arzo, gli incontri aperti al pubblico

Il Festival internazionale di narrazione di Arzo, dal 18 al 21 agosto, torna nei paesi di Arzo e Meride, con la sua ventiduesima edizione. Oltre a numerosi spettacoli e momenti musicali (per adulti, adolescenti e bambini), si terrà presso la Corte dei Miracoli un ciclo di incontri aperto al pubblico: un’occasione di confronto, dialogo e scambio, a partire da alcune tematiche portate in scena. Nel corso della ventiduesima edizione, sono previsti cinque appuntamenti.

Il primo incontro è L’era dei Big Data: incognite e possibilità, in programma venerdì 19 agosto alle ore 18.30. Laura Curino torna al Festival con un lavoro che mette in campo una prospettiva critica sullo sviluppo tecnologico: un progresso che non è né positivo né neutro, ma pone alcune sfide, a cui è ancora complesso trovare risposte. A dialogare con l’attrice, per approfondire i pensieri portati in scena è Roberta Carpani, studiosa e docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Sabato 20 agosto, alle 14.00 ha luogo Un gesto di cura che parte dall’infanzia. Per una narrazione libera da stereotipi. L’incontro è parte del più ampio progetto del Festival Narrare senza stereotipi e prende avvio da alcuni interrogativi: cosa si racconta all’infanzia? Quali sono gli stereotipi che le narrazioni veicolano? Come riconoscere i limiti, come negoziarli? A dialogare sono Cecilia Caleo, specializzata in letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, parte attiva del progetto Leggere senza stereotipi dell’Associazione romana SCOSSE; Rossella di Benedetto, dottora di ricerca in Filosofia del Diritto, formatrice e socia di SCOSSE; l’attrice Irene Serini, che da anni, nei suoi lavori, conduce un’indagine su identità di genere e sessualità; e la compagnia Maniaci d’Amore, presenti al festival con uno spettacolo che porta in scena e smaschera alcuni risvolti del pensiero maschilista.

Sempre nella giornata di sabato 20 agosto, alle 16.00, il ciclo di incontri prosegue con Vasi comunicanti – racconti dalla frontiera, presentazione del libro a cura di Karakorum Teatro. La compagnia Karakorum Teatro, per alcune settimane, è stata presente sul territorio di Arzo, Besazio, Clivio, Saltrio e Tremona per portare a termine una tappa di Vasi Comunicanti, un più ampio progetto di ricerca sulle frontiere, creato in collaborazione con gli abitanti. Da questi incontri ha origine un libro, che nel corso dell’evento sarà presentato per la prima volta al pubblico. A dialogare con la compagnia è Claudio Fenaroli, curatore del Festival e abitante storico del territorio. Modera l’incontro Mario Bianchi, direttore della rivista online Eolo-Ragazzi e collaboratore delle riviste Hystrio e Krapp’s Last Post.

Domenica 21 agosto, alle 14.00 è la volta dell’incontro Mario è l’anagramma di amori. Chi era Mario Mieli? Cosa ci ha lasciato? Oggi che si esprime da più fronti la necessità di ridiscutere i tracciati di identità di genere e orientamento sessuale, il suo pensiero è ancora incandescente? Quali sono le distanze e le vicinanze nei confronti della sua opera? Queste e altre domande sono alla base dell’incontro con il pubblico, un’occasione di confronto in cui la docente Raffaella Colombo e l’attrice Irene Serini accompagneranno lungo la via in cui Mario Mieli, il Progetto Abracadabra e il volume, di recente pubblicazione, Abracadabra. Incantesimi di Mario Mieli (Asterisco Edizioni) si incontrano.

Il ciclo si conclude domenica 21 agosto alle 16.00 con l’appuntamento Il G8 vent’anni dopo. A oltre vent’anni di distanza, il G8 continua a darsi come un’eredità feroce e problematica, a interpellare, a suscitare domande e riflessioni. La compagnia Usine Baug, è presente al Festival con Topi, uno spettacolo che attraverso un dettagliato lavoro di ricerca, porta in scena i fatti di una delle ferite più gravi della recente storia italiana. La compagnia, durante l’incontro, sarà in dialogo con Angelica Lepori, sociologa e parlamentare MPS, presente a Genova nei giorni del 2001. A moderare l’incontro è l’avvocato e Presidente del Festival, Marco Mona.

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