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Il Museo della Fanteria celebra i 150 anni dell’Impressionismo

Con oltre 160 opere di 66 artisti, tutte provenienti da collezioni private italiane e francesi, la mostra antologica Impressionisti – L’alba della modernità celebra al Museo della Fanteria di Roma i 150 anni dell’Impressionismo. La nascita del movimento artistico è, infatti, legata alla data della prima mostra impressionista organizzata dal fotografo Nadar, il 15 aprile 1874 a Parigi.

L’esposizione, prodotta da Navigare srl e organizzata con il supporto del comitato scientifico composto da Gilles Chazal (ex Direttore Musée du Petit Palais, Membre école du Louvre), Vincenzo Sanfo (Curatore mostre internazionali, esperto di Impressionismo) e Maithé Vallès-Bled (ex Direttrice Musée de Chartres e Musee Paul Valéry), e diretto da Vittorio Sgarbi, presenta un’ampia galleria di dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni di artisti che contribuirono, sperimentando stili e tecniche differenti, all’originalità dell’Impressionismo e che parteciparono alle otto mostre parigine organizzate sino al 1886. Su queste eterogenee sperimentazioni la mostra si sofferma, con prospettiva filologica, documentando le origini e la storia di un nuovo modo di fare arte, influenzato sia dall’antiaccademismo e dalla pittura en plein air di Barbizon, quanto da grandi innovazioni dell’epoca: l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei.

In particolare, l’esposizione romana evidenzia un aspetto poco conosciuto della ricerca impressionista, dedicato al disegno, all’incisione e alle tecniche di stampa, influenzati dalla recente invenzione della fotografia. Saranno, quindi, esposti accanto a numerosi dipinti a olio, anche bozzetti preparatori, studi e litografie di opere conosciute al grande pubblico, tra queste: La maison du doctor Gachet di Cézanne, L’homme à la pipe di Van Gogh, Il ritratto di Berthe Morisot e il Bar aux Folies-Bergère di Manet, La loge di Renoir e, ancora, le celebri ballerine di Degas, del quale in mostra sono presenti anche diverse sculture bronzee realizzate sullo studio del movimento. Accanto alle opere poco conosciute dei grandi protagonisti dell’Impressionismo, come Pissarro, Degas, Cézanne, Sisley, Monet, Morisot, Renoir, che parteciparono alla prima esposizione del 1874, si presentano allo sguardo del visitatore anche quelle di artisti comprimari, come Bracquemond, Forain, Desboutin, Lepic, Millet, Firmin-Girard e Lecomte, il cui dipinto a olio Bateau sur la rivière è stata scelto come immagine simbolo della mostra. A completamento della mostra celebrativa dell’Impressionismo, oltre le numerose opere, anche materiali documentali, come lettere, fotografie, libri e oggetti che offrono uno spaccato della società e della sensibilità dell’Ottocento in cui si formarono i rivoluzionari artisti impressionisti.

«L’Impressionismo è una condizione dello spirito, e la scelta di portare l’arte impressionista in un museo militare significa la conquista di spazi militari. È la fine della guerra. Gli Impressionisti sono la negazione della guerra. L’idea di conquistare questi spazi con la bellezza di donne, di fiori, di colazioni, di momenti di festa, è come dire: l’umanità non può andare avanti con la guerra. I popoli hanno bisogno di pace e questa è una mostra di pace. L’idea di conquistare uno spazio di guerra come questo museo, con una mostra d’arte, è un segnale di pace», così il critico d’arte Vittorio Sgarbi. «L’Impressionismo è la vita, la rinascita, è la capacità di rappresentare stati d’animo, un valore interiore. Lo stato d’animo di chi guarda il mondo senza la responsabilità dell’artista di far vedere qualcosa che sembri il mondo. Non è un movimento, è un passaggio storico ad un’epoca, la nostra, rappresentata dalla Francia, da Parigi, dove risiedeva lo spirito del mondo, un mondo nuovo», ha concluso Sgarbi.

Impressionisti – L’alba della modernità, al Museo della Fanteria di Roma, in Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9, è aperta al pubblico dal 30 marzo al 28 luglio 2024, nei seguenti orari: Lu-Ve ore 09.30-19.30; Sa-Do ore 09.30-20.30.

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