Mostra

“Materia, gesto, impronta, segno”: la nuova mostra del m.a.x. museo

Il m.a.x. museo di Chiasso, dal 30 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023, ospita la mostra materia, gesto, impronta, segno: l’opera grafica di Burri, Vedova, Kounellis, Paolucci e Benedetti, a cura di Antonio d’Avossa (critico e storico dell’arte, già docente di storia dell’arte contemporanea a Brera) e Nicoletta Ossanna Cavadini (storica dell’arte e dell’architettura, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina).

L’esposizione ruota attorno a quattro concetti espressivi fondamentali – la materia, il gesto, l’impronta e il segno – che hanno caratterizzato l’aspetto concettuale dell’opera dei cinque artisti in mostra. Il filo conduttore che percorre l’esposizione risiede nel rapporto con cui la ricerca artistica di ciascuno dei maestri si è confrontata anche con la grafica, ambito poco noto ma estremamente presente nella loro attività. Il m.a.x. museo dunque presenta una scelta di opere dei cinque artisti orientata per la prima volta a evidenziare questo rapporto, dove in certi casi la grafica precede l’opera finale – per cui ciascun artista è maggiormente conosciuto – in altri diventa essa stessa approdo ultimo. La prima sala presenta la ricerca sulla “materia” di Alberto Burri in cui l’utilizzo di materiali esterni alla pittura (naturali e artificiali) rappresenta la cifra unica e dominante della sua pratica artistica. Segue nella seconda sala l’opera di Emilio Vedova che sintetizza la denuncia, la tensione alla libertà con il “gesto” come «un urto di verità, catartico rovescio per aprirsi di una nuova coscienza» per citare le sue stesse parole. Quindi si prosegue con Jannis Kounellis dove “impronta” è l’elemento performativo capace di mettere in luce l’immaginario e la forza evocativa del corpo. Flavio Paolucci nella sua espressione artistica riporta ad un costante riferimento “segnico” degli elementi naturali, quindi Mario Benedetti riprende il valore fondante del “segno” quale espressione artistica di una realtà percepita e modernamente perduta.

La mostra vanta la sinergia con una fitta rete di istituzioni prestatrici fra le quali si annovera la Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia, Archivio Kounellisdi Roma, Fondazione Art Collection Ghisla di Locarno, Stamperia d’arte Albicocco di Udine, gli Archivi degli artisti Flavio Paolucci di Biasca e Mario Benedetti di Bergamo.

Alla mostra è abbinato il catalogo italiano/inglese, con un ricco apparato di immagini e saggi di Antonio D’Avossa, Nicoletta Ossanna Cavadini, Chiara Gatti (direttrice del museo MAN di nuoro), Bruno Corà (presidente della Fondazione Alberto Burri) e Fabrizio Gazzarri (curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia). Una sezione particolare è dedicata agli stampatori d’arte grafica a cui questi grandi maestri si sono riferiti per realizzare le loro raffinate opere. L’inaugurazione è in programma il 29 ottobre, alle ore 18 allo Spazio Officina; parteciperanno Antonio D’Avossa, Nicoletta Ossanna Cavadini, Fabrizio Gazzari e Davide Dosi, Vicesindaco e Capodicastero Attività culturali Chiasso. Gli orari della mostra sono i seguenti: Ma-Do, 10-12 e 14-18.

In cima