Teatro

“Sogno di una notte di mezza estate” di Andrea Chiodi debutta al LAC

© LAC 2021

L’atto finale della rassegna estiva LAC en plein air si compie nel segno di William Shakespeare. Giovedì 9 settembre alle ore 20.30 (replica venerdì 10, stessa ora) debutta Sogno di una notte di mezza estate, la nuova produzione LAC per la regia di Andrea Chiodi. Una nuova produzione che vede in scena Igor Horvat e Anahì Traversi insieme a dodici giovani attori diplomati alla Scuola “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano; il lavoro si avvale della traduzione e dell’adattamento di Angela Dematté, delle scene di Guido Buganza, dei costumi di Ilaria Ariemme, delle musiche originali di Zeno Gabaglio, ed è prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura, in coproduzione con Centro Teatrale Brescianoe Teatro Carcano di Milano.

«Allestire il Sogno non è stata una scelta casuale: Shakespeare lo scrisse nel 1595 in un periodo in cui avvertiva l’esigenza di cambiamento; anche allora si sentiva la necessità di ripartire con rapporti umani rigeneratori. Spero che questo lavoro aiuti tutti noi a voltare pagina», ha dichiarato il regista. Coppia nella vita e nel lavoro, Chiodi e Dematté scelgono di non fare alcuna aggiunta al testo, operano qualche taglio, mantengono le rime per i sentimenti e adottano un linguaggio giovanile per i ragazzi (“ehi bello”, “ciao zio”); scelta che spiegano nelle note comuni di regia e drammaturgia:

«Non è la prima volta che affrontiamo Sogno. La prima volta fu 12 anni fa, un’edizione fatta all’aperto nei Giardini di Varese. Era appena mancato un padre, strana stranissima coincidenza, oggi è appena mancata una madre. Dunque per noi è doppiamente uno spettacolo di dolorosa rinascita. Questi i dati biografici da cui pure non possiamo prescindere. Una delle attività che rendono possibile la trasformazione nella vita dell’uomo sembrerebbe essere la creatività; il massimo di questa attività trova la sua manifestazione evidente nel gioco, e il gioco è soprattutto dei bambini. Un gioco che diventa però molto serio perché capace di indagare la natura dell’uomo, di descriverci gli stadi di evoluzione di una vita umana. Questa nuova edizione arriva dunque con una chiara e profonda intuizione e cioè che sia una bambina ad evocare, a “giocare” un sogno d’estate. Questa lettura ci persuade non solo perché viviamo con tre bambini e ne siamo “i genitori e l’origine”, ma anche perché ci permette di avere a che fare con le fairies del testo in modo concreto e vivo. I bambini guardano i genitori e nelle fantasie, come si sa, li trasfigurano. I bambini hanno una paura costante che i genitori litighino, entrino in conflitto, e non sanno delineare, oggi, come ciò sia collegato al caos del mondo, al cambiamento dei modelli di maschile e femminile e alla distruzione dell’ecosistema. Eppure sentono tutto questo. Cosa fanno per difendersi? Osservano e trasfigurano. E forse ci guidano ad un cambio di paradigma necessario al mondo. La madre, Titania-Ippolita, fa parte strutturalmente del ciclo naturale e ne è fiera, ma il padre, Teseo-Oberon, come vi può entrare? Cerca di far ripartire la vita, di richiamare “eros” attraverso i giovani, gli adolescenti, invoca la loro pulsione, la loro possibilità di entrare nel caos dionisiaco-amoroso sperando che lei, Ippolita-Titania, sia spinta a rientrare nella logica di preda e predatore, di corteggiata e corteggiatore».

Informazioni

La capienza della Sala Teatro per le repliche di Sogno di una notte di mezza estate è inferiore a 1000 posti (numerati e assegnati tramite prenotazione); in linea con le direttive in vigore, sarà occupata per un massimo di 2/3, garantendo il distanziamento (un posto libero) tra le diverse prenotazioni. Sarà possibile assistere allo spettacolo senza dover presentare certificazioni relative al Covid-19. L’uso della mascherina è obbligatorio all’interno della struttura.

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