Conferenza

Conferenza di Gabriella Farina su Caino e Abele

Nell’ambito del ciclo di letture bibliche su Bibbia, letteratura e filosofia, alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano si svolgerà una conferenza con Gabriella Farina sul tema Il fratricidio di Caino. Male, peccato, violenza e sofferenza. L’incontro, introdotto da Fernando Lepori, è in programma giovedì 7 aprile, alle ore 20.30.

William Bouguereau, Il primo lutto, 1888.

Secondo il racconto biblico la storia dell’uomo ha inizio con il gesto di Caino che uccide il fratello spargendo il suo sangue sulla terra. Quindi a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte. Questi temi della Bibbia ci pongono di fronte ad importanti interrogativi. L’odio viene prima dell’amore? La violenza viene prima della fratellanza? Nell’interpretazione di Massimo Recalcati, la violenza nell’uomo è una tentazione per liberarsi dal peso della presenza dell’alterità dell’Altro. Caino, a causa di Abele, non è più l’unico figlio di Eva, per questo scatena contro il fratello il suo odio mortale. La passione di Caino è quella di voler essere il solo, l’unico, primo figlio dell’Umanità intera. Così la Bibbia colloca all’inizio della sua narrazione la figura drammatica del fratricidio. Méta perversa del desiderio umano, osserva ancora Recalcati, è quella di costituirsi come un essere che basta a sé stesso, un essere padrone del proprio fondamento nel nome di un ideale assoluto di autonomia e di indipendenza. È questa la seconda trasgressione alla Legge, dopo quella compiuta da Adamo ed Eva nell’Eden con il furto del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Il crimine può essere definito come tale solo a partire dall’esistenza simbolica della Legge che lo vieta. Eppure c’è chi interpreta il tema del peccato e della morte come un inno alla grazia originale. Qui ci si può riferire al pensiero di Luigi Pareyson, che intende la filosofia della libertà come ermeneutica dell’esperienza religiosa e come uno sforzo per rispondere all’esperienza del male e della sofferenza che segna l’esistenza umana e non solo. Scrive Pareyson: «In base al principio che solo il dolore può essere più forte del male e quindi capace di vincerlo, Dio assume in sé sia il peccato, sia la sofferenza. Solo Dio vince il male, sì che solo allora i peccati nostri diventati suoi sono in Lui veramente vinti, e noi siamo salvi e giustificati».

Gabriella Farina, insegnante senior di Storia della Filosofia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre, fa parte del Comitato Scientifico del Centro di Studi Italo-Francesi e, a partire dal 2008, del Consiglio d’Amministrazione del Gruppo di Studi Sartriani di Parigi. È Promotrice e Direttore Responsabile della Collana d’inediti in italiano di J.-P. Sartre (Milano, Marinotti Editore) e della rivista “Studi sartriani” (Roma TrE – Press, Edizioni universitarie di Roma Tre). Dopo aver condotto ricerche sull’estetica e sulla filosofia del Romanticismo tedesco, ha dedicato i suoi interessi al pensiero di Sartre.

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