Teatro

Enzo Decaro al Teatro di Locarno con “Non è vero ma ci credo”

Martedì 20 e mercoledì 21 febbraio, alle ore 20.30, al Teatro di Locarno va in scena la commedia Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo, per la regia di Leo Muscato, una produzione I Due della Città del Sole. In scena ci saranno: Enzo Decaro, Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo e Ingrid Sansone. Ereditando la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, Leo Muscato inaugura questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto con lui (Non è vero ma ci credo), rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa storia un sapore più contemporaneo. La storia, scritta ormai cent’anni fa da Peppino De Filippo, riduce i tre atti originali ad uno, ma mantenendone i capisaldi che mettono in risalto la forza innovativa di un testo che ha dato origine alla commedia così come la conosciamo.

Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. Si tratta del commendatore Gervasio Savastano, un uomo d’affari che vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua routine quotidiana è fatta di gesti scaramantici che partono dalla mattina quando si sveglia alla sera quando tecnicamente dovrebbe andare a letto per riposarsi; ma anche il suo sonno è condizionato da interpretazioni di sogni, incubi e presagi. Queste manie, che da piccole sono diventante di entità enorme, purtroppo coinvolgono sia la famiglia che i dipendenti e collaboratori creando non poco disagio. Nel momento in cui i suoi affari non stanno andando bene si convince che tutto sia dovuto alla presenza del ragioniere Belisario Malvurio che quindi decide di licenziare in tronco. In più la figlia Rosina è innamorata di un giovane che il Commendatore ritiene non all’altezza della figlia e per di più portatore di sfortuna. Gesti scaramantici, tra cui “sforbiciare” l’aria per tagliare la sfortuna che aleggia, sembrano non servire a nulla, finché al colloquio per sostituire Malvurio non si presenta il giovane Alberto Sammaria che dalla sua, oltre al nome “benevolo”, ha un difetto fisico “meraviglioso”: ha la gobba! E si sa, se vedere un uomo con la gobba porta fortuna, toccarla è magnificenza, un uomo con tale “peculiarità” che lavora per te… Ed infatti tutto pare filare liscio: un affare che non si riusciva a chiudere si conclude a favore del commendatore, l’uomo con il quale era in corso una causa muore senza lasciare eredi, gli incubi svaniscono, fino al momento in cui Sammaria confessa a Savastano di essersi innamorato di Rosina.

Può l’amore di un padre passare sopra ad un handicap fisico così evidente? Può la credenza, anzi, la “scienza esatta del regolamento antisfortuna”, essere più forte dei dubbi? Può una commedia trasformarsi in tragedia e viceversa? Tutte domande alle quali si può trovare risposta nella divertente piéce Non è vero ma ci credo.

Prevendite aperte su ticketcorner.ch. Per informazioni sui biglietti e gli abbonamenti consultare il sito del Teatro di Locarno.

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