Teatro

Il “Macbeth” firmato da Santoro va in scena a Locarno

Domenica 4 dicembre alle ore 17.00 va in scena al Teatro Paravento di Locarno SOLOcon Macbeth, recital tratto da William Shakespeare con Emanuele Santoro e Margherita Coldesina.

Tra le opere di Shakespeare, la storia di Macbeth è senz’altro la più vicina all’esperienza comune. È la storia dei peggiori tiranni e dittatori, ma è anche la storia di un qualsiasi individuo che colga qualche meschina convenienza per sentirsi più importante e avvantaggiarsi un po’ sugli altri, nell’illusoria convinzione che un’azione possa restare isolata. L’opera ci mette di fronte, e ingigantisce in questi personaggi, gli abissi in cui può precipitare l’animo umano quando dà ascolto alla parte peggiore di sé. Macbeth sprofonda sempre più nell’infamia, ma non per questo vien meno la presa che esercita su di noi. Forse perché riusciamo ancora a scorgere in lui un barlume di umanità. Quella stessa umanità cui, in parte, possiamo rapportare la nostra.  Macbeth ha ucciso il re perché non poteva rassegnarsi all’idea di un Macbeth timoroso di uccidere il Re. Ma il Macbeth che ha ucciso non riesce a conciliarsi col Macbeth che ha ucciso. Macbeth ha ucciso per uscire dall’incubo, per stroncarlo una volta per tutte. Ma l’incubo sta precisamente nella necessità di uccidere. L’incubo dell’incubo sta proprio nel fatto che non ha fine. «È lunga la notte che non trova mai il giorno». La notte in cui sprofonda Macbeth è sempre più fitta. Da un crimine ne nasce un altro, anche se non aumenta la malvagità di chi lo compie.

In questo recital Margherita Coldesina e Emanuele Santoro, che ha curato l’adattamento del testo, danno voce ai protagonisti della tragedia, Macbeth e Lady Macbeth, attraverso un’intensa lettura interpretata che al suo debutto, nel 2016, è stata accolta con grande favore da pubblico e critica.

«Una bella sorpresa tra resa teatrale e radiofonica, con un uso ispirato delle voci. Ecco come superare brillantemente le insidie di una lettura drammatica. Buone idee e professionalità» (Azione, 2016).

«Una bella prova da “matta-attore e matta-attrice…” per l’inedita accoppiata Emanuele Santoro e Margherita Coldesina. Santoro (anche regista) è abile nel muoversi tra esitazione, convinzione, nel far affiorare la coscienza che si fa rimorso, il sentimento di pietà verso un destino rivelato in tutta la sua spietatezza» (Giornale del popolo, 2016).

«Un “noir” a due personaggi soltanto, a cui si aggiungono le voci registrate, i fuori campo, gli “a parte” che funzionano come “voce della coscienza”, facendo risaltare, nello sdoppiamento, la lotta interiore che il personaggio combatte tra i due sé, la parte attratta dal male e quella esitante e dubbiosa. Sicuramente uno spettacolo d’impatto». (Giornale del popolo, 2006).

Prenotazioni: info@teatro-paravento.ch – 091 751 93 53.

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