FIT Festival

La rivoluzione e i suoi punti di svolta secondo Tabea Martin

La migliore improvvisazione è dove tutto è già scritto, previsto, calcolato fin nei minimi dettagli. Forse il pubblico non se lo domanda spesso ma come si fa a costruire un’ora di spettacolo per un solo interprete laddove le sequenze si susseguono con un incedere incalzante e può esserci di tutto: parole, movimenti, ritmo, segni e disegni, invito al dialogo, provocazioni contenute, poesia e violenza subliminale?

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