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Libreria del Tempo, Davide Rigiani presenta il suo primo romanzo

Giovedì 2 giugno, alle ore 18.30, Davide Rigiani presenta alla Libreria del Tempo di Savosa il suo primo romanzo: Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino (minimum fax), che si è aggiudicato la Menzione speciale del Direttivo del Premio Calvino, definendolo «un caleidoscopico susseguirsi di sequenze surreali in un sottile gioco tra ordine e disordine». L’evento è gratuito.

I Ghiringhelli sono una strampalata famiglia italosvizzera che abita nel Canton Ticino, in una casa piena di gatti che si chiamano come avverbi o congiunzioni. La signora Ghiringhelli è una donna imperturbabile e pragmatica che lavora nella sede luganese della Banca d’Elvezia, il signor Ghiringhelli è un poeta avanguardista che traduce in quartine guide e manuali d’istruzioni, la figlia grande è un’adolescente sempre imbronciata. E poi c’è il Tullio.

Il Tullio fa la quinta elementare, ed è un bambino timido e silenzioso, che cerca di passare inosservato. Ma nella sua smisurata immaginazione vive e pulsa un’intera città popolata da supereroi, alieni, piante carnivore parlanti, Roger Federer, cavalieri medievali e tutto quello che può abitare la fantasia di un bambino di dieci anni. Il Tullio presta più attenzione a loro che ai maestri, ragion per cui a scuola va così così. Ma una sera trova un eolao, e se hai un eolao non puoi proprio passare inosservato.

Tra superlativi iperbolici, girondi stornati e animali fantastici, sui sentieri dell’assurdo tracciati da Gianni Rodari, Pennac e Vonnegut, dai film di Wes Anderson o dai fumetti di Calvin & Hobbes, Rigiani ci ricorda che felice e sovversiva sarabanda possa essere la letteratura. Un gioco spericolato con la lingua, una trovata esilarante, la messa a soqquadro di quella metafora dell’ordine universale che è la Svizzera.

Davide Rigiani è nato a Lugano nel 1980 e vive a Sarzana, in Liguria. Si è diplomato alla scuola di commercio a Lugano e poi al master in tecniche di narrazione della Scuola Holden a Torino. Tra i suoi riferimenti elettivi, nella narrativa Italo Calvino e nel cinema Tim Burton e Wes Anderson.

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