“Sol Invictus”, Hervé Koubi al LAC
Torna al LAC domenica 11 maggio alle ore 18.00 il coreografo franco-algerino Hervé Koubi con la compagnia a cui dà il nome e che, negli anni, si è guadagnata fama internazionale grazie alla sapiente commistione di danza urbana e contemporanea. Dopo aver esplorato la memoria personale e le radici algerine nella sua Trilogia del Mediterraneo, culminata con Odyssey, Hervé Koubi affronta ora temi più universali nel suo ultimo lavoro: Sol Invictus è un potente inno al potere unificante della danza, che si staglia sullo sfondo dell’insignificanza dell’esistenza umana di fronte all’immensità del cosmo.
L’opera nasce dalla fascinazione di Koubi per l’universo e per tutte le forme di vita. Per Koubi, la danza non è soltanto essenziale: è vitale. È energia pura, un mezzo per affrontare le paure e riconnettersi con la vita. Il titolo Sol Invictus richiama non solo il dio romano del sole, ma anche un antico rituale legato alla celebrazione del solstizio d’inverno: un momento simbolico in cui si salutano i giorni più bui e si accoglie la promessa di luce e rinnovamento. La partitura musicale di Sol Invictus fonde composizioni originali di Maxime Bodson e Mikael Karlsson con brani tratti dalla Settima Sinfonia di Beethoven e da The Four Sections di Steve Reich. Una musica che, secondo Koubi, trasmette un messaggio di speranza. La scenografia gioca un ruolo fondamentale: al centro della scena troneggia una grande tela dorata, simbolo del sole, che diventa il fulcro visivo dello spettacolo. Come in ogni sua creazione, Koubi riunisce danzatori di straordinario talento provenienti da ogni parte del mondo: un ensemble eterogeneo per origini, stili e formazioni — dai ballerini di hip hop e street dance, a quelli formatisi in luoghi remoti come l’Amazzonia e la Siberia. Una comunità danzante che incarna l’unione nella diversità.
