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Un libro e un film per ricordare Vincenzo Vela e Augusto Guidini

Domenica 13 novembre alle ore 14.30, si terrà al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto la presentazione di Pagine che parlano. La vita e l’arte di Vincenzo Vela raccontate dai suoi libri (Ed. Museo Vicenzo Vela, 2021), pubblicazione curata da Gianna A. Mina, con testi di Stefania Bianchi, Valeria Farinati e Fabrizio Mena. L’incontro – previsto lo scorso febbraio ma annullato per motivi di salute di un ospite – si svolgerà alla presenza degli autori Stefania Bianchi e Fabrizio Mena, e sarà moderato da Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche del Cantone Ticino.

Oltre 1500 opere tra volumi, fascicoli e opuscoli raccolti nel corso degli anni non solo dallo scultore, ma anche dalla moglie Sabina Dragoni e dal figlio Spartaco: è questo in estrema sintesi il patrimonio libraio della famiglia Vela, conservato nelle eleganti librerie collocate in due sale della casa-museo di Ligornetto. Un corpus eterogeneo, studiato per la prima volta in modo approfondito, in cui dominano, accanto ai preziosi tomi propri del mestiere, le pubblicazioni letterarie, dai classici della letteratura italiana e straniera agli autori contemporanei. Documenti che permettono di leggere in chiave più intima e personale la figura di Vincenzo Vela, ma anche di scoprire aspetti meno noti delle personalità di Sabina e di Spartaco.

Per esemplificare le molteplici relazioni di amicizia e professionali che Vincenzo Vela strinse con personalità del mondo culturale dell’epoca nel Cantone Ticino, verrà presentato, alle ore 15.45, il documentario Augusto Guidini – il castello della memoria, alla presenza del regista Olmo Cerri e con la produttrice Samanta Gandolfi Branca. Il film è dedicato all’architetto ticinese Augusto Guidini (1853-1928), amico e biografo di Vincenzo Vela. Personalità che accanto alla sua professione di architetto, svolse un’intensa attività sociale e politica, vivendo in prima persona gli sconvolgimenti del Risorgimento italiano. Il lungometraggio ripercorre le tappe salienti della sua vita, i viaggi, le opere principali (sia quelle realizzate ma anche quelle soltanto immaginate), partendo dallo spunto dei lavori di ristrutturazione della sua storica e misteriosa dimora-studio di Barbengo.

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