Teatro

FIT Festival prosegue con la prima di “Amor fugge restando”

“Amor fugge restando”. ©Collettivo Treppenwitz”

La 31a edizione del FIT Festival, che si aprirà oggi con Chasing a Ghost di Alexandra Bachzetsis, prosegue venerdì 30 settembre con la prima assoluta di Amor fugge restando (Loving Kills) ideato, diretto e interpretato da Anahì Traversi per il Collettivo Treppenwitz, prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura e FIT Festival. Un lavoro che indaga il tema dell’amore segnando la terza tappa di un progetto in progress del collettivo, formato da artisti ticinesi indipendenti; preceduto da L’amore ist nicht une chose for everyboody di Simon Waldvogel e KISS! di Camilla Parini, Amor fugge restando porta in scena la ricerca di Traversi sull’amore inteso come motore delle relazioni umane; Traversi, che ne è anche interprete insieme a Simon Waldvogel, si avvale della consulenza drammaturgica di Francesca Garolla, autrice attiva tra Italia e Francia. La performance andrà in scena il 30.09 alle ore 18.00 nel Teatrostudio del LAC; le repliche sono in programma l’1.10 alle ore 17 e alle 19.

Sempre, venerdì 30 settembre, ma alle ore 20.30 nella Sala Teatro del LAC, andrà in scena Love Me di Marina Otero. Già autrice di Fuck me, lavoro che le è valso numerosi premi, con questa performance l’artista passa dal sesso all’amore. Love me parla della violenza o della sua stessa violenza come donna. Qualcosa che, sicuramente, ha a che fare con il maschilismo perché la frustrazione femminile genera un accumulo e questa è violenza. L’autodistruzione genera distruzione anche negli altri. Come sintetizza l’artista: «con questo lavoro sparo i proiettili in aria e fuggo prima che i proiettili inizino a piovere sul mio stesso corpo». Segue, alle 21.45, un incontro con il pubblico moderato da Simon Valdwogel.

“Love me”. ©Nora Lezano

Ruth Childs, nipote della celeberrima coreografa americana Lucinda, è la protagonista di Blast! in scena sabato 1 ottobre alle ore 20.30 al Teatro Foce, performance che si concentra sui corpi doloranti, sofferenti, strani, esplosivi e violenti. «Da tempo – ha dichiarato l’artista – ormai sento il bisogno di rispondere alla violenza incarnandola e trasformandola nel mio lavoro. Non necessariamente la mia violenza ma la violenza che ci circonda, attraversa la storia dell’umanità, ci perseguita con immagini e storie».

La sera di sabato 1 ottobre si completa grazie a TIB meets FIT 2.0 uno degli eventi speciali del Festival. L’appuntamento, gratuito e soggetto a prenotazione, si svolgerà nella Hall del LAC a partire dalle ore 22. Ticino is Burning (TIB), rete di artisti ticinesi vicini al FIT composto da Francesca Sproccati, Simon Waldvogel, Camilla Parini, Elena Boillat ci invita a prendere parte ad un evento notturno, un invito a muoverci insieme, partecipando a Danzare fino a scomparire, performance di cui è protagonista la DJ Hatari. Ticino is Burning, movimento nato per stimolare la riflessione su produzione e diffusione nell’ambito delle arti sceniche, ha vinto il Premio svizzero delle arti sceniche 2022.

Uprising. ©Hervé Goluza

Domenica 2 ottobre il palco della Sala Teatro del LAC ospita Uprising di Tatiana Julien. Artista associata alla Maison del la Culture d’Amiens, Julien è l’ideatrice di un lavoro al confine tra un concerto pop, una sfilata di moda e un incontro di boxe. La performance, interpretata da Violette Wanty, si interroga sul ruolo della danza come forma di resistenza, dell’arte come potenziale garante dell’emancipazione e anche insidiosamente parte di una forma dittatoriale di intrattenimento.

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