Commento

Passeggio amoroso e senza meta di Julien Green a Parigi

Sebbene sia nato negli Stati Uniti, Julien Green ha vissuto gran parte della sua vita nella capitale francese. Parigi (Adelphi 2023) è il titolo dell’opera, tradotta in italiano dopo quarant’anni dall’uscita in Francia, ma soprattutto è la città che ha svolto un ruolo significativo nella sua produzione letteraria. La scrittura di Green si caratterizza per un intenso sguardo psicologico sui personaggi e il tocco poetico nella descrizione dell’atmosfera. La capitale francese è stata descritta in molte delle opere di Green; è lo sfondo prediletto per ambientare storie, vite e atmosfere. In bilico fra due lingue e due culture, Julien Green ha fatto di Parigi la sola vera patria. Il libro è corto, ma intenso. «Ho sognato tante volte di scrivere un libro su Parigi che fosse come una lunga passeggiata senza meta».

Parigi un amore, un’illusione, un mistero. Un miscuglio di situazioni, personaggi, messinscene. Con quella sua «somiglianza con il cervello umano», di fronte alla mappa della città, Julien Green si è trovato tante volte a pensare, a girare con la mente. Parigi è sempre tornata. Quante volte, negli Stati Uniti, deve aver pensato alla “sua” capitale francese. Come un’amante, di cui si sente la mancanza. Che attira tutti i sentimenti dell’uomo: dalla collera all’affetto. Cupole, torri, musei, palazzi: Parigi è armonia nella diversità. Ha vissuto tanto, Parigi; ha visto popolazioni e civiltà attraversarla. Ha ragione l’autore quando spiega che «I turisti sono troppo distratti o hanno troppo poco tempo per accorgersene, ma il cuore di un vero parigino batterà più in fretta, quando è lontano da Parigi». Julien Green mostra particolare attenzione ai dettagli.

Sono i dettagli che rendono Parigi la Ville lumière! Un bambino che mangia un croissant, un tavolo sul marciapiede, un cameriere col grembiule … Anche tutto questo è Parigi. «Sono sempre stato orgoglioso di Parigi […]. Ogni passeggiata che facevo un tempo per le sue strade sembrava creare un nuovo legame, invisibile ma forte, tra me e le sue pietre». Parigi è un effetto ottico: la si perde, la si ritrova. I pittori l’hanno ritratta, proprio come si fa con una bella donna, in tutti gli stili immaginabili. Secondo Julien Green, a Parigi si ritrova la Francia intera. «Una città di scale che stimolano l’immaginazione». Da Notre-Dame, all’Hotel De Ville, al Passy, dal Père-Lachaise al Trocadéro, fino a Montmartre e al campanile di Saint-Germain-des-Prés. E ancora: il Museo de l’Homme, quello delle Arti e dei Mestieri, il Louvre …

L’amore dell’autore per la città va oltre la città fisica: Parigi è una passione. «Parigi mi ha ossessionato a tal punto, nella vita, che molti personaggi dei miei romanzi hanno ereditato da me l’attrazione e il piacere che provo nelle passeggiate solitarie e avventurose attraverso la capitale. Ancora oggi mi basta seguire l’uno o l’altro di loro per ritrovare, per suo tramite e come intensificato dalle sue fantasticherie, il turbamento o l’incanto di un luogo in cui ritorno per caso». Riflessioni anche sulla Parigi di domani: le distruzioni sono inevitabili, avverte Green, ma la città resterà eterna. Ogni pianura si evolve in qualcosa di verticale; ogni vuoto si riempie. Proprio come il cuore. «Parigi è di una bellezza che a tratti mi preoccupa perché la sento fragile, minacciata». Ma Parigi reggerà: ha visto tanto, pure troppo.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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